MONO NO AWARE

È delicata e mistica l’espressione giapponese “mono no aware”. È un concetto estetico che esprime una forte partecipazione emotiva nei confronti della bellezza della natura e della vita umana, con una conseguente sensazione nostalgica legata al suo incessante mutamento. Trovare una traduzione esaustiva a questo concetto risulta complesso in ogni lingua; il suo corrispettivo in italiano può essere “pathos”, “sensibilità … Continua a leggere

SEMPER FEMINA

Laura Marling è sempre più una delle cantautrici migliori di questi anni, sempre più libera di esporre se stessa e la sua sessualità, sempre più sganciata dall’etichetta di “Jony Mitchell” degli anni 10, sempre più a suo agio tra soul, folk e accenni jazz. A tratti i riferimenti sono ovvi e persino sovraesposti. Non solo la Mitchell ma anche la … Continua a leggere

IN MIND

A scuola di leggerezza dai Real Estate. Il nuovo album è uno scalino sotto al precedente ma rimane un’ora d’aria fuori dal tempo. Il Jingle Jangle  dei ragazzi del New Jersey riuscirebbe ad essere malinconico anche cantassero il catalogo di Ricky Martin, ma è quella malinconia peculiare che ti scalda un po’ il cuore. Matt Mondanile ha lasciato il gruppo … Continua a leggere

LUI

Questa non è una recensione. C’è un suo disco nuovo ma poco conta. In fondo Lui è come l’aria, come l’ossigeno, come la fatalità. Lui c’è. E capirLo è sempre stato solo un tassello del mosaico dell’amore che Gli si deve. E nemmeno il più importante. Certe persone vanno “sentite”, percepite, ammirate anche se non seguite. Poveri babbei a scriverGli … Continua a leggere

REASSEMBLAGE

Duo americano, che assembla un giappone rituale, ambient minimale, micronoise e glitch d’antan. Una fusione astratta eppure così concreta nella sua compattezza estetica da far pensare di ascoltare forse un nuovo formato di canzone. Di primo acchito si rimane un po’ stupiti di fronte a tanta chincaglieria sonora cino/giapponese e alcune pose sembrano copie rivestite da una coolness tecnologica. Ma solco dopo … Continua a leggere

NARKOPOP

Si fa presto a dire ambient… Wolfgang Voigt, l’uomo della kompakt, torna al suo moniker GAS per la quinta volta e il risultato è un disco intenso e quasi saturo di strati di memoria e di suono. Onde wagneriane che sbattono su un romanticismo teutonico post-Weimar, fino agli spazi cosmici anni 70 e alla minimale Berlino techno che batte in … Continua a leggere

SLOWDIVE

O “dei ritorni”. Quando una band che a modo suo ha fatto epoca, torna dopo diversi lustri c’è sempre un misto di positivo e negativo che permea l’aria. Si teme siano rimasti quelli che erano e allo stesso tempo si spera siano rimasti quelli che erano. Posso spiegarmi anche peggio. Il ritorno dei My Bloody Valentine, ad esempio, una volta … Continua a leggere

SPIRIT

Zingales scrive su Blow Up che “Spirit” è il miglior disco dei Depeche Mode dai tempi di “Songs of Faith And Devotion”. Levategli il vino, ma sul serio. Non solo è anni luce da “Ultra” ma è sicuramente peggio dell’ultimo e anche del tanto vituperato “Sounds Of The Universe”. Se la gioca con “Exciter” che comunque aveva i suoi momenti. … Continua a leggere

L’AMORE E LA VIOLENZA

Perché tanto amore? Debole sono, e alla fine ce l’ho fatta ad ascoltare il disco dei Baustelle. Durissima arrivare in fondo. Poi un pezzo in particolare (“La vita”) mi ha pure profondamente irritato (ma come? mi citi il nichilismo tutto snob come contrappeso del male di vivere?). Mi rimane in testa solo “che niente dura per sempre figurati io e … Continua a leggere

THE ASSASSINATION OF JULIUS CAESAR

Julian Cope ebbe a dire di loro: “Ulver are cataloguing the death of our culture two decades before anyone else has noticed its inevitable demise.” I Norvegesi sono una band di lucidi folli, dagli esordi Black Metal fino all’ambient trip-hop del capolavoro “Perdition City”, le sperimentazioni dark electro di “Shadows Of The Sun” e la maestosità classica di “Messe”. Il … Continua a leggere